“Giocare
è l’esperienza più comune che ci possa capitare. Nel corso di un
solo colloquio con un nostro simile (...) noi giochiamo con le
parole, giocherelliamo con le dita, ma anche ci giochiamo in senso
stretto la carriera, l’amore, il nostro futuro. Altre volte, nel
bel mezzo di una situazione seria o impegnata, il gioco fa capolino
con un ammiccamento, una strizzata d’occhi, una battuta improvvisa
o un semplice gesto rilassato.
Altre
volte ancora, noi abbandoniamo deliberatamente le nostre attività
serie o decidiamo di entrare in un’altra dimensione. Ci poniamo
davanti a una scacchiera, a un tavolo verde, oppure in un prato e
iniziamo a giocare (...).
Con questa citazione presa dal libro “Per gioco. Piccolo manuale dell’esperienza ludica”, Pieraldo
Rovatti e Alessandro Dal Lago vogliono ricordarci che la dimensione ludica permea la nostra quotidianità in ogni momento, anche se non ce ne accorgiamo.
Perciò non dobbiamo vedere il gioco come un attributo puramente infantile, perchè questo fenomeno fa parte anche dell'adulto.
Gli effetti positivi del gioco non hanno una funzione buona solo per il cervello dei bambini piccoli in via di sviluppo. Molte ricerche provano che gli adulti che non giocano mai rischiano di cadere in spirali di stress e ansia, spesso senza sapere il perché...quindi meglio giocare :-)