L'adulto non dovrebbe
essere invasivo, ma come sostiene Maria Montessori, dovrebbe
semplicemente "preparare l'ambiente", creare le condizioni
di gioco per il bambino. L'adulto quindi, nell'ottica montessoriana,
dovrebbe mettersi da parte, osservare, ed intervenire solo se
necessario per lasciare il bambino libero di sperimentare ciò che ha
a disposizione.
Se il bambino lo richiede, l'adulto può svolgere un
gioco o un'attività accanto o insieme a lui: egli così non si
limita a proporre attività costruttive ma, svolgendole in prima
persona, si presenta come modello positivo di identificazione.
Inoltre, il vedere un adulto che si impegna, che fa
accanto ai bambini, li motiva a fare altrettanto e legittima la loro
attività.
Concludendo,
occorre capire quando è il momento di proporre e quando è il
momento di osservare, di fare con il bambino o invece di tutelare e
implementare quella che Winnicott ha definito “la capacità di
giocare da solo in presenza di un adulto”, lasciando che il
piccolo abbia un ruolo attivo e prenda l'iniziativa di esplorare e
scoprire gli oggetti e i fenomeni che trova nel suo campo di azione.
Bibliografia:
- Piera
Braga e Tiziana Morgandi, Il gioco nei servizi e nelle scuole per l'infanzia, edizioni Junior, 2012
- Maria Montessori, Educare
alla libertà, Mondadori, 2008